Moda e Viaggi
Un viaggio attraverso gli itinerari del mondo e nuovi luoghi da visitare, culture da conoscere. Non solo. Moda, hair look, make up e tutte le tendenze più attuali.


I giochi da tavolo: origini e storia sino ai giorni nostri
I giochi da tavolo rappresentano una tradizione ludica che attraversa millenni, offrendo uno specchio delle diverse culture e periodi storici.
Le radici dei giochi da tavolo risalgono a circa 5.000 anni fa. Nell'Antico Egitto, il "Senet" era molto popolare tra i faraoni. Questo gioco, raffigurato in alcune tombe reali, è considerato uno dei più antichi antenati del backgammon. Infatti, l'origine di questo gioco viene comunemente fatta risalire al periodo anzidetto per la scoperta di un suo presunto lontano predecessore trovato nella tomba di un re sumero durante gli scavi nell'antica città mesopotamica di Ur, nell'attuale Iraq. Nella Mesopotamia antica, il "Gioco Reale di Ur" godeva di grande popolarità. Questi giochi non erano solo passatempi, ma avevano anche significati religiosi e spirituali. È probabile che successive migrazioni ne abbiano permesso una diffusione estensiva sia verso Occidente che Oriente favorendo la nascita di numerose varianti. I romani, ad esempio, adoravano giocare ad un gioco chiamato Duodecim scripta, i cui principi fondamentali corrispondono a quelli del backgammon moderno. Con il tempo, i Duodecim scripta divennero la Tabula, che somiglia ancora di più al nostro gioco attuale, e che si diffuse in tutta l'Europa con il nome di Tavola. Essendo erroneamente considerato da molti un puro gioco d'azzardo, anche se invece in realtà la componente fortuna è mescolata a strategia e abilità, attirò l'attenzione della Chiesa. In Spagna (305 d.c. circa) vennero condannati dal Sinodo coloro che giocavano a Tabula per denaro, mentre nel Codice di Giustiniano (730 d.c. circa) venne fatto semplicemente divieto al clero di giocarvi. Nel corso dei secoli, il gioco si è evoluto, adattandosi alle diverse culture.
Oltre al "Senet" egiziano e al "Gioco Reale di Ur" mesopotamico, altri giochi antichi comprendevano gli scacchi, la dama, i dadi, il domino, le carte da gioco e all’inizio del secolo scorso il Monopoli.
Gli scacchi, originari dell'India e conosciuti come "Chaturanga", si sono diffusi in Persia (VI-VII secolo d.C.) e successivamente in Europa, diventando il gioco strategico per eccellenza. Nell'estate del 2002, tuttavia, un importante ritrovamento ha permesso di retrocedere nel tempo l'ingresso degli scacchi in Europa: nell'antica località di Butrint, in Albania, presso un palazzo tardo-bizantino risalente al 465 d.C., è stato scoperto un reperto che assomiglia chiaramente ad un Re degli scacchi. Datato dal prof. J. Mitchell intorno al V secolo d.C., rappresenta il più antico pezzo degli scacchi finora ritrovato.
Anche la Dama ha radici antiche e ha visto varianti in diverse culture, mantenendo la sua popolarità nel tempo.
I dadi, realizzati in avorio, osso, legno, metallo e roccia sono stati usati in tutto l'Oriente da tempo immemorabile e, dai ritrovamenti in antiche tombe, appaiono indicare chiaramente una loro origine asiatica. I giochi d'azzardo con tre o qualche volta due dadi erano una forma di divertimento nella Grecia antica, specialmente tra le classi superiori ed era un accompagnamento quasi immancabile dei banchetti. Anche i romani furono scommettitori appassionati e il gioco dei dadi era molto popolare. Durante il Medioevo, il gioco dei dadi divenne un passatempo comune dei cavalieri ed esistevano sia scuole che corporazioni di gioco ai dadi. In Francia sia dame che cavalieri giocavano ai dadi. Nella Divina Commedia Dante cita il gioco della zara, che si giocava con tre dadi. Il gioco dei dadi venne introdotto nel Nuovo Mondo tra i pionieri americani che riutilizzarono il nome "craps".
Il gioco del domino si può far risalire all’antico Egitto, forse a un'epoca anteriore al 1355 a. C.. Infatti, un domino è stato scoperto nella tomba di Tutankhamon e il reperto è ora conservato al museo del Cairo. Anche i cinesi, tuttavia, rivendicano questa invenzione, considerando il domino un precursore del mahjong. Ma i ritrovamenti accertati in Cina sono del 181 d.C. Il domino originale consiste in 28 piastrelle che comprendono tutte le possibili combinazioni tra 0 e 6. Non si sa se il domino europeo si sia sviluppato autonomamente o sia stato semplicemente copiato dalla versione originale cinese.
Le carte da gioco nacquero probabilmente in Cina attorno al X secolo d.C. Si trattava di carte da domino, cioè quelle che rappresentavano un lancio di due dadi. Secondo fonti letterarie attendibili, l'Italia è il Paese europeo dove, nella prima metà del '400, si cominciò a produrre il tarocco; ma è in Spagna che, con circa 50 anni di anticipo, le comuni carte da gioco comparvero per la prima volta in Occidente.
Nel XX secolo, l'industria dei giochi da tavolo ha visto una crescita significativa. Nel 1933, è stato introdotto il "Monopoli", che simula il mercato immobiliare. È stato creato da Charles Darrow e poi pubblicato dalla Parker Brothers (ora parte della Hasbro). Il gioco si basa sul concetto di mercato immobiliare, in cui i giocatori comprano, vendono e scambiano proprietà, cercando di accumulare denaro e far fallire gli avversari. Il gioco ha una genesi interessante. Prima che Darrow lo creasse, esisteva già un gioco simile chiamato "The Landlord's Game", inventato nel 1903 da Elizabeth Magie. Questo gioco aveva lo scopo di educare le persone sugli effetti negativi del monopolio e della concentrazione della ricchezza, promuovendo un'idea di giustizia economica. Darrow lo modificò e lo adattò, trasformandolo in una versione più orientata all'intrattenimento, e lo presentò alla Parker Brothers. Nonostante le origini sociali del gioco, la versione che abbiamo oggi si concentra sulla competizione tra i giocatori per accumulare ricchezze. Nel 2008, Monopoli è stato riconosciuto come il gioco da tavolo più venduto al mondo da Guinness World Records.
Oggi, i giochi da tavolo vivono una nuova età dell'oro, con migliaia di titoli pubblicati ogni anno. Innovazioni come le app integrate e i giochi legacy hanno ampliato le possibilità di narrazione e strategia. I giochi da tavolo non sono mai stati così accessibili, grazie a piattaforme online e community globali, mantenendo il loro fascino come mezzo di intrattenimento e socializzazione
