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Il Manifesto di Ventotene

Il Manifesto di Ventotene, ufficialmente intitolato "Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto", è un documento fondamentale per la promozione dell'unità politica europea. Redatto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni durante il loro confino sull'isola di Ventotene, è considerato uno dei testi fondanti dell'Unione Europea. Infatti, durante la Seconda Guerra Mondiale, Spinelli e Rossi, confinati a Ventotene per la loro opposizione al regime fascista, elaborarono una visione per un'Europa unita e libera dalle sovranità nazionali assolute, ritenute causa principale delle guerre. Il manifesto fu scritto su carta da sigarette e diffuso clandestinamente grazie all'aiuto di Ursula Hirschmann, moglie di Colorni, che riuscì a portarlo sul continente nascosto all'interno di un pollo arrosto. 

 Il documento si articola in tre capitoli principali: 

1. la crisi della civiltà moderna: analizza le cause delle guerre mondiali, attribuendole alla sovranità assoluta degli Stati nazionali e all'imperialismo capitalista;

2. compiti del dopoguerra. L'unità europea: propone la creazione di una federazione europea con un parlamento e un governo democratico dotati di poteri reali in settori fondamentali come economia e politica estera, superando le divisioni nazionali per garantire pace e libertà; 

3. compiti del dopoguerra. La riforma della società: sottolinea la necessità di una rivoluzione socialista per l'emancipazione delle classi lavoratrici, attraverso riforme economiche e sociali che assicurino condizioni di vita più umane. 

 Il Manifesto di Ventotene ha influenzato profondamente il processo di integrazione europea. Nel 1943, Spinelli fondò il Movimento Federalista Europeo, adottando il manifesto come programma. Le idee espresse nel documento hanno contribuito alla nascita delle istituzioni europee attuali e continuano a essere un punto di riferimento nel dibattito sull'unificazione politica dell'Europa. 

A distanza di oltre ottant'anni (compiuti nel 2021), il Manifesto mantiene una straordinaria attualità, offrendo spunti di riflessione sulle sfide contemporanee dell'Unione Europea, come la gestione delle crisi economiche, delle migrazioni e delle tensioni geopolitiche. La visione di un'Europa unita e federale, capace di garantire pace, libertà e giustizia sociale, rimane un ideale verso cui tendere. 

Dunque, il Manifesto di Ventotene rappresenta una pietra miliare nel percorso verso l'integrazione europea, offrendo una visione lungimirante e coraggiosa che continua a ispirare le politiche e le aspirazioni dell'Unione Europea contemporanea. 

Ciononostante, il Manifesto, oltre a essere stato al centro di una vivace polemica politica interna al Parlamento, contiene alcuni passaggi che fanno riferimento a una rivoluzione socialista e alla necessità di superare le prassi democratiche in periodi rivoluzionari, minando anche la stessa concezione della proprietà privata, sancita nel codice civile del 1942, la quale, secondo il Manifesto, dovrebbe deve essere “abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso". 

La polemica evidenzia le diverse interpretazioni del Manifesto di Ventotene nel contesto politico attuale, con tensioni tra chi lo considera un documento storico fondamentale per l'unità europea e chi lo critica per alcune delle sue posizioni ideologiche originarie.

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