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Le mire espansionistiche di Trump

Proiezione della Terra

Le dichiarazioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump circa le sue intenzioni di espandere il territorio degli Stati Uniti d'America sul Canale di Panama, la Groenlandia e il Canada hanno suscitato stupore a livello internazionale. Tali affermazioni sono state interpretate da molti come parte di una visione geopolitica che riaccende antiche ambizioni di dominio territoriale, risalenti a periodi storici passati. In questo articolo, esamineremo la storia di queste tre aree, le motivazioni che potrebbero spingere Trump a perseguire tali ambizioni e le implicazioni che potrebbero derivarne.

Canale di Panama: un crocevia di potere e conflitti

La storia del Canale di Panama è legata a una serie di eventi che riflettono l'ambizione degli Stati Uniti di controllare una delle vie di navigazione più strategiche al mondo e un'arteria economica di importanza vitale per il commercio globale. Si tratta di un'opera ingegneristica straordinaria che, fin dalla sua costruzione, ha avuto un impatto significativo sul commercio internazionale. La sua costruzione iniziò alla fine del XIX secolo da parte dei francesi ma fu solo con l'intervento degli Stati Uniti, che assunsero la gestione dei lavori nel 1904, che il canale venne completato nel 1914. Oltre alla costruzione e al controllo diretto degli Stati Uniti, il canale è stato al centro di tensioni internazionali, particolarmente tra gli Stati Uniti e la Colombia prima della sua costruzione. Infatti, nel 1903, Panama, che faceva parte della Colombia, dichiarò l'indipendenza con il sostegno degli Stati Uniti. In cambio, il nuovo governo panamense accettò di concedere agli Stati Uniti il controllo della zona del Canale per la costruzione del medesimo. Questo atto, pur se visto da molti come una forma di intervento imperialista, garantì agli Stati Uniti il controllo di un passaggio fondamentale per il commercio tra Atlantico e Pacifico. Durante il XX secolo, la gestione del canale da parte degli Stati Uniti fu oggetto di critiche da parte di vari governi panamensi, che rivendicavano la restituzione della sovranità. Fu così che nel 1977, il trattato Torrijos-Carter stabilì la restituzione graduale del canale a Panama, processo che culminò nel 1999 con la piena sovranità panamense sul Canale.

La Groenlandia

La Groenlandia, un territorio autonomo del Regno di Danimarca, ha attirato l'attenzione degli Stati Uniti da decenni. Nel 1946, gli USA tentarono di acquistare la Groenlandia ma l'offerta venne rifiutata dal governo danese. Tuttavia, negli ultimi anni, la Groenlandia è tornata al centro dei dibattiti geopolitici, soprattutto dopo che Trump, nel 2019, aveva espresso interesse nell'acquisto del territorio.

La Groenlandia ha una storia complessa, segnata dall'essere stata una colonia danese per secoli.  Nel 1721, la Danimarca prese il controllo della Groenlandia, che divenne parte del Regno di Danimarca. Essa assunse gradualmente un interesse geopolitico crescente. Situata nell'Artico, la Groenlandia è una terra ricca di risorse naturali, tra cui minerali, petrolio e gas, e la sua posizione è di grande rilevanza strategica poiché, soprattutto a causa del cambiamento climatico che ha reso l'Artico più accessibile, si sono aperte nuove rotte marittime e vi è un accesso maggiore alle risorse del sottosuolo. Negli anni '50 e '60, la Groenlandia divenne anche un'importante base per le forze armate statunitensi durante la Guerra Fredda, grazie alla sua posizione strategica. Nel 2009, il Paese ottenne una maggiore autonomia ma rimase parte del Regno di Danimarca.

L'interesse degli Stati Uniti per la Groenlandia è legato principalmente a motivazioni strategiche ed economiche. La Groenlandia è situata in una posizione strategica tra il Nord America e l'Europa, e potrebbe giocare un ruolo cruciale in un contesto di crescente competizione geopolitica con la Russia e la Cina. Inoltre, le risorse naturali della Groenlandia, tra cui minerali e risorse energetiche, sono di grande valore, e l'area sta diventando sempre più accessibile a causa del cambiamento climatico e del ritiro dei ghiacci.

Il Canada

Il Canada, sebbene sia un alleato degli Stati Uniti, ha una storia di relazioni complesse e di tensioni territoriali. Nel corso dei secoli, l'espansione territoriale degli Stati Uniti ha comportato il conflitto con la Gran Bretagna, che all'epoca controllava gran parte del territorio che oggi fa parte del Canada. Dopo la fine della guerra di indipendenza americana, gli Stati Uniti hanno continuato a espandersi verso nord, concludendo una serie di trattati con la Gran Bretagna (tra cui il Trattato di Parigi del 1783), ma alcune aree, come la regione dell'Alaska, rimasero oggetto di discussione. Pertanto, la storia del Canada è intrinsecamente legata alla colonizzazione europea e alla sua evoluzione da una colonia britannica a una nazione indipendente.

Oggi, il Canada intrattiene solide relazioni commerciali e politiche con gli USA, ma la sua vastità territoriale e le risorse naturali abbondanti lo rendono un obiettivo di interesse geopolitico. L'interesse degli Stati Uniti per il Canada è radicato nell'importanza economica delle risorse naturali, in particolare le risorse energetiche del Canada settentrionale, e nella crescente competizione per il controllo delle risorse artiche, che potrebbero diventare sempre più accessibili con il cambiamento climatico.

Le Motivazioni di Trump

Le motivazioni dietro le dichiarazioni di Trump possono essere spiegate da diverse strategie economiche e politiche.

Strategia Geopolitica: Trump ha spesso sostenuto una politica estera "America First" (L'America Prima), che mira a garantire il predominio degli Stati Uniti in ogni angolo del mondo. Acquisire il controllo su territori strategici come il Canale di Panama, la Groenlandia e il Canada potrebbe servire a rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel contesto della crescente competizione con potenze come la Russia e la Cina.

Risorse Naturali: la Groenlandia e il Canada sono territori ricchi di risorse naturali che potrebbero diventare ancora più rilevanti con l'emergere di nuove tecnologie e l'intensificarsi della domanda energetica globale. Trump potrebbe considerare l'accesso diretto a queste risorse come una risorsa strategica per l'economia americana, con particolare attenzione alle risorse minerarie e all'energia.

Influenza Economica e Commercio: il controllo del Canale di Panama, un elemento vitale per il commercio internazionale, potrebbe essere visto da Trump come una leva per rafforzare l'economia degli Stati Uniti e il suo dominio commerciale a livello globale. Lo stesso si potrebbe dire per le risorse naturali della Groenlandia e del Canada, che potrebbero potenzialmente essere sfruttate per aumentare la competitività economica degli Stati Uniti.

Populismo e Nazionalismo: l'orientamento politico di Trump si basa in gran parte su un approccio nazionalista e populista, che spesso si riflette in dichiarazioni di espansione e di assertività territoriale. L'idea di "restaurare" il potere degli Stati Uniti in regioni strategiche può essere vista come un modo per rispondere a una parte della sua base di elettori che chiede maggiore indipendenza e dominio.

Possibili implicazioni

Sebbene tali affermazioni possano sembrare lontane dalle politiche moderne di cooperazione internazionale e di rispetto della sovranità nazionale e, quindi, assolutamente irrealistiche e inattuabili, è chiaro che la visione di Trump per il Paese continua a essere improntata su principi di dominio territoriale e di supremazia economica. Le implicazioni di tali posizioni potrebbero alterare gli equilibri geopolitici e scatenare nuove tensioni in regioni chiave per il futuro delle relazioni internazionali.

In particolare:

  • reazioni diplomatiche: le affermazioni di Trump potrebbero suscitare proteste ufficiali da parte dei governi di Panama, Danimarca (per quanto riguarda la Groenlandia) e Canada, che potrebbero percepire queste dichiarazioni come una minaccia alla loro sovranità;

  • complicazioni nei trattati internazionali: l'integrità territoriale di Paesi come Panama, Groenlandia e Canada è tutelata da accordi internazionali e da principi stabiliti dalle Nazioni Unite;

  • crescita di nazionalismi e tensioni regionali: le dichiarazioni espansionistiche potrebbero anche alimentare sentimenti nazionalisti e isolazionisti in altre aree del mondo, creando nuove linee di frattura nelle dinamiche geopolitiche globali.

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