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Il conclave

Il termine "conclave" deriva dal latino "cum clave", che significa "chiuso con la chiave" o "sottochiave". Esso indica sia il luogo in cui i cardinali della Chiesa cattolica si riuniscono per eleggere un nuovo Papa, sia l'assemblea stessa. L’omonimo film, prodotto nel 2024, racconta l’elezione di un nuovo Pontefice, dopo il decesso del precedente, corredata da una serie di intrighi e giochi di potere che porteranno al rivelamento di un segreto pericoloso. 

Le origini del conclave risalgono al 1118, quando Papa Gelasio II fu eletto all'unanimità dei cardinali riuniti nel Monastero di San Sebastiano sul Palatino, un luogo segreto scelto per evitare interferenze esterne durante la lotta per le investiture. Tuttavia, il termine "conclave" come lo conosciamo oggi emerse nel 1270, quando gli abitanti di Viterbo, stanchi delle lunghe indecisioni dei cardinali (fu il conclave più lungo della storia e durò quasi tre anni) li chiusero a chiave nella sala grande del palazzo papale e ne scoperchiarono parte del tetto per costringerli a decidere rapidamente sul nuovo pontefice. Questo episodio portò all'elezione di Papa Gregorio X.

Il conclave viene convocato quando la Sede Apostolica è vacante, ossia dopo la morte o le dimissioni di un Papa. In questo periodo, i cardinali si riuniscono in conclave per eleggere il nuovo pontefice. I cardinali elettori che non abitano a Roma, raggiungono la Capitale per riunirsi nello Stato del Vaticano. Arriveranno da altre parti d'Italia, ma soprattutto da altri Paesi del mondo e, in totale, servono circa una quindicina di giorni. Il numero massimo dei partecipanti a un conclave è 120, fissato da Papa Paolo VI nel 1975, ma in occasione dell'elezione di Papa Francesco si riunirono in 115. I cardinali elettori devono avere meno di 80 anni. È il cardinale decano, cioè quello che presiede il Collegio dei cardinali, a convocarli ufficialmente. Nel frattempo, a Roma iniziano già le congregazioni generali, delle riunioni in cui si definiscono i preparativi per il conclave vero e proprio. Il giorno di inizio del conclave, i cardinali si riuniscono nella basilica di San Pietro in Vaticano per la messa pro eligendo Romano Pontefice, ovvero "per l'elezione del pontefice". La prima giornata è soprattutto dedicata alla preghiera, al termine della quale i cardinali in processione si dirigono verso la Cappella Sistina. Quest’ultima è il luogo in cui avvengono gli scrutini, rigorosamente a porte chiuse per garantire l'assenza di influenze esterne. La procedura è caratterizzata da regole molto rigide, tra cui il divieto assoluto di contatti con l'esterno, l'uso dei telefoni e la lettura dei giornali, per evitare qualsiasi influenza o interferenza nella scelta del nuovo Capo della Chiesa Cattolica.  I turisti ovviamente non possono entrare e anche le finestre vengono sigillate. I cardinali devono pronunciare un giuramento in latino, la lingua ufficiale dello Stato del Vaticano e della Chiesa cattolica in generale. Il giuramento prevede il rispetto della Costituzione apostolica, di non rivelare mai e in alcun modo quello che accade nelle riunioni del conclave e l'impegno di svolgere fedelmente il ruolo di Papa qualora si venisse eletti. Alla fine del giuramento, il maestro delle celebrazioni liturgiche dichiara "extra omnes", cioè "fuori tutti". Sono invitati a uscire tutti coloro che non appartengono all'assemblea dei cardinali elettori che da quel momento dovranno rimanere soli. Vengono chiuse le porte e ha inizio ufficialmente il conclave. Una volta il Papa poteva essere eletto per tre vie: per acclamationem seu inspirationem (accordo unanime per ispirazione dello Spirito Santo), per compromissum (per compromesso tra un ristretto gruppo di cardinali, scelti tra gli elettori) e per scrutinium (per votazione). Oggi invece è valida solo la terza modalità. Le votazioni si ripeteranno quattro volte al giorno fino a quando non si arriverà al nome del nuovo Papa, avvengono segretamente e devono raggiungere una maggioranza qualificata di due terzi per essere valide. Se dopo tre giorni di votazioni non si raggiunge il quorum, è prevista una pausa di riflessione e preghiera. Al termine di ogni votazione, le schede vengono bruciate in una stufa collocata proprio all'interno della Cappella Sistina e collegata a un comignolo sul tetto del palazzo apostolico. Questo momento è diventato un rito collettivo, perché tutti possono conoscere l'esito della votazione. Se infatti non è stato eletto nessuno, la fumata sarà nera. Mentre quando si giunge al nome del nuovo Papa, la fumata è bianca. Il Papa neoeletto deve prima di tutto scegliere il suo nuovo nome da Pontefice. Papa Francesco, infatti, si chiama in realtà Jorge Mario Bergoglio, mentre papa Benetto XIV si chiamava Joseph Ratzinger e così via.

Dopo la vestizione, tutti i cardinali si riuniscono in un momento di preghiera e a quel punto, il conclave termina ufficialmente. Si annuncia alla comunità cristiana il nome del nuovo Papa. Dal balcone della loggia centrale della Basilica di San Pietro compare per primo il cardinale protodiacono, cioè il cardinale nominato diacono da più tempo, il quale dà l'annuncio in latino pronunciando la celebre frase: "Nuntio vobis gaudium magnum: habemus papam", ovvero "Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa". Dopodiché comunica sia il nome di battesimo del nuovo Papa e che quello scelto da Pontefice. Il nuovo Papa fa dunque la sua prima apparizione pubblica, impartendo la benedizione Urbi et Orbi ("alla città, cioè Roma, e al mondo"). A quel punto rivolge alla comunità cristiana qualche parola: una consuetudine moderna, dal momento che il primo a farlo è stato Giovanni Paolo II nel 1978.

Tra i Conclavi più clamorosi della storia abbiamo il Conclave del 1294 in cui dopo una lunga sede vacante, i cardinali elessero Papa Celestino V, un eremita noto per la sua vita ascetica. La sua elezione fu seguita dalla sua sorprendente abdicazione pochi mesi dopo, un evento raro nella storia papale. Nel 1878, dopo la morte di Papa Pio IX, il conclave portò all'elezione di Papa Leone XIII. Questo conclave è noto per la sua durata relativamente breve e per l'elezione di un Papa che avrebbe avuto un pontificato di oltre 25 anni. Cent’anni più tardi, nel 1978, vi è stato un conclave particolarmente significativo per l'elezione di due Papi in un anno: Papa Giovanni Paolo I, che regnò per soli 33 giorni, e Papa Giovanni Paolo II, il primo Papa non italiano in oltre 450 anni.

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