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Diplomazia e cortesia internazionali

Il 28 febbraio 2025, l'incontro tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump e il Presidente ucraino Volodymir Zelensky, si è concluso con tensioni e incomprensioni. Di fronte ai giornalisti di tutto il mondo, il Presidente ucraino, l’omologo statunitense Trump con il suo vice JD Vance, hanno discusso animatamente fino ad arrivare ai limiti di un litigio. I due Presidenti hanno ripetutamente alzato la voce e si sono spesso interrotti a vicenda. Trump e Vance hanno duramente attaccato Zelensky chiedendogli di mostrare maggior rispetto e gratitudine per gli Stati Uniti che stanno cercando di lavorare per portare la pace nel suo Paese. “Stai giocando con la vita di milioni di uomini” e “giocando d’azzardo con la possibilità della Terza guerra mondiale”, sono state queste alcune delle parole rivolte dal Capo della Casa Bianca al Presidente ucraino. Zelensky, a sua volta, ha cercato di trasmettere la sua posizione, utilizzando un tono confidenziale. Trump al termine della discussione ha invitato Zelensky a lasciare la Casa Bianca. Il Presidente ucraino non è stato accompagnato all’uscita da nessuno dei suoi ospiti sotto lo sguardo sconcertato di tutta la delegazione ucraina che lo ha accompagnato.
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In questo articolo, senza addentrarci nelle polemiche che hanno costituito oggetto di dibattiti pubblici e un’espressione non proprio gratificante della diplomazia internazionale, vediamo quali sono gli elementi che stanno alla base della “buona” diplomazia.
La cortesia internazionale e le regole di diplomazia tra Capi di Stato sono fondamentali per mantenere relazioni internazionali stabili e rispettose. Questi protocolli disciplinano le modalità di interazione tra leader mondiali, assicurando che gli scambi avvengano con rispetto reciproco e secondo norme condivise.
Le pratiche diplomatiche hanno radici antiche, evolvendosi attraverso secoli di interazioni tra diverse culture e nazioni. Un momento cruciale nella formalizzazione delle regole diplomatiche è rappresentato dalla Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche, che stabilisce le norme per l'invio e l'accoglienza di ambasciatori, nonché le immunità e i privilegi dei diplomatici. Sempre a Vienna, nel 1963, è stata adottata la Convenzione sulle relazioni consolari, che regola le funzioni dei consolati e la protezione dei cittadini all'estero.
Oggi, la diplomazia si basa su una combinazione di norme giuridiche e consuetudini che guidano le interazioni tra Stati. Elementi chiave includono:
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titoli e forme di indirizzo: l'uso corretto dei titoli è essenziale nel protocollo diplomatico. Ad esempio, nella corrispondenza ufficiale tra Capi di Stato o di governo, è consuetudine utilizzare formule rispettose come "Ho l'onore di..." per riconoscere il rango e la posizione dell'interlocutore;
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visite ufficiali e di stato: le visite tra leader mondiali seguono un protocollo rigoroso che include cerimonie di accoglienza, scambi di doni e dichiarazioni congiunte. Ad esempio, in Italia, le visite di Stato prevedono una serie di eventi formali, tra cui accoglienza ufficiale, colloqui bilaterali e pranzi di Stato, tutti organizzati per onorare l'ospite e rafforzare le relazioni bilaterali.
Il rispetto di alcune basilari regole di cerimoniale nelle relazioni interstatali e la loro disciplina si sono resi necessari nei secoli per preservare l'onorabilità e l'incolumità dei legati inviati dai sovrani che spesso mettevano a repentaglio la loro vita per l'espletamento della propria missione. Si sono affermate, pertanto, le norme concernenti le immunità in capo ai rappresentanti diplomatici, nonché quelle relative al cosiddetto protocollo. Il cerimoniale disciplina quindi sia i rapporti sostanziali sia quelli formali. In entrambi i casi, fermi restando il diritto consuetudinario ed il diritto pattizio, assumono rilevanza fondamentale i princípi dell'uniformità di trattamento e della reciprocità: nel primo caso si tratta di dare applicazione a quella che è la pari dignità tra Stati sovrani di pari livello; nel secondo caso, invece, si tratta di consentire lo svolgimento della missione diplomatica o consolare e provvedere alle determinazioni del caso;
3. comunicazioni scritte: nella corrispondenza diplomatica, è fondamentale rispettare le convenzioni stabilite, come l'uso appropriato dei titoli e delle formule di cortesia, per mantenere un tono formale e rispettoso.
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L'incontro alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky: analisi dell'errore
Le possibili cause di questo scontro possono essere attribuite a:
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mancanza di preparazione: un'insufficiente preparazione dell'incontro ha portato a malintesi e a una gestione inadeguata delle aspettative reciproche;
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differenze di aspettative: le aspettative divergenti riguardo agli obiettivi dell'incontro e alle concessioni possibili hanno contribuito alla delusione e alla frustrazione da entrambe le parti;
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violazione delle norme di cortesia: un comportamento percepito come irrispettoso o arrogante può aver minato la diplomazia dell'incontro, portando a un'escalation di tensione.
Vediamo quali sono le regole e la prassi da seguire in un incontro siffatto.
Le regole di cortesia e diplomazia internazionale per un Capo di Stato in visita in un Paese straniero sono fondamentali per garantire che le relazioni tra le nazioni siano rispettose, stabili e produttive. La visita di uno Stato ospite è un evento di grande importanza politica e simbolica, e ogni dettaglio del protocollo è pensato per rispettare le tradizioni diplomatiche, evitare gaffe e rafforzare le relazioni bilaterali. Di seguito le principali regole di cortesia e le pratiche diplomatiche in un incontro tra Capi di Stato.
Iniziamo dal tipo di visita
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Visita di Stato: la visita di Stato è la forma più formale di visita, solitamente riservata ai Capi di Stato e ai membri della famiglia reale. Essa implica una serie di cerimonie ufficiali e una serie di incontri bilaterali ad alto livello. Di solito, in una visita di Stato, l'ospite riceve onori militari, parate, incontri formali con i leader politici, e banchetti di gala;
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visita ufficiale: è meno formale rispetto a quella di Stato, ma comunque importante, e implica incontri diplomatici e ufficiali;
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visita di lavoro: è più focalizzata su negoziati specifici e colloqui di carattere economico o politico, con meno cerimonie.
Possiamo affermare che la visita di Zelensky è stata una via di mezzo tra le ultime due tipologie.
L’accoglienza ufficiale è corredata da:
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cerimonie di benvenuto: l'ospite viene accolto con una cerimonia formale, che può includere una guardia d'onore, la bandiera del Paese ospite e quella del Paese visitato. In molti casi, il leader ospitante è presente per accogliere il Capo di Stato alla sua discesa dall'aereo o dal treno;
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protocollo della bandiera: le bandiere nazionali dei due Paesi vengono esposte in modo prominente durante tutta la visita, in particolare nelle aree di incontro e nei luoghi pubblici;
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parata e onori militari: spesso si svolge una parata, con onori militari resi al Capo di Stato ospite.
Abbigliamento e simbolismo
L’abbigliamento formale per entrambi i Capi di Stato durante una visita ufficiale è solitamente molto formale, rispettando le usanze del Paese ospitante. Ad esempio, se il Paese visitato ha una tradizione monarchica, potrebbe esserci un particolare codice di abbigliamento per le cerimonie.
In questo caso, Zelensky avrebbe dovuto usare l’abito con giacca e cravatta, anche se fuori dai suoi schemi e dalle sue consuetudini, per il rispetto del Paese ospitante.
Simbolismo nei regali: durante la visita, sono frequenti gli scambi di regali simbolici, che rappresentano la cultura, la storia o i valori delle due nazioni. I regali sono sempre scelti con cura, in modo da non offendere alcuna tradizione o credenza.
Colloqui bilaterali e incontri formali:
Colloqui ufficiali: i Capi di Stato si incontrano in spazi formali, spesso nello studio o nell'ufficio del Capo di Stato ospitante. Durante questi colloqui, vengono discussi temi di politica internazionale, economia, difesa e altri interessi bilaterali.
Comunicati congiunti: alla fine dell'incontro, viene rilasciato un comunicato congiunto che sintetizza i punti principali discussi e le future azioni o accordi tra i Paesi.
Visite in luoghi simbolici: il leader ospite può essere invitato a visitare luoghi simbolici, come monumenti storici, musei o luoghi di culto, per onorare la cultura e la storia del Paese ospitante.
Cortesie e linguaggio:
Titoli formali: durante la visita, i Capi di Stato devono rispettare l'uso dei titoli ufficiali. Un Presidente o un Monarca è sempre trattato con il massimo rispetto, usando titoli come "Sua Eccellenza", "Sua Maestà", o "Il Presidente della Repubblica".
Zelensky ha utilizzato un tono molto confidenziale, chiamando addirittura il Vice Presidente con il nome di battesimo.
Linguaggio diplomatico: durante i discorsi ufficiali e le dichiarazioni pubbliche, il linguaggio deve essere prudente e rispettoso. Le dichiarazioni devono essere equilibrate, evitando qualsiasi dichiarazione che possa essere interpretata come un insulto o un affronto. E’ evidente che Trump e il suo vice non hanno rispettato alcuno di questi toni.
Accoglienza in famiglia: oltre agli incontri ufficiali, il Capo di Stato ospitante può invitare l'ospite a eventi informali, come cene o pranzi. Questi momenti sono molto importanti per stabilire un rapporto più personale e informale tra i leader. La visita potrebbe includere inviti ad eventi sociali, come concerti, rappresentazioni teatrali o altre manifestazioni culturali, per mostrare la cultura del Paese ospitante.
In questa occasione, non è seguito il rinfresco previsto.
Cortesie nell’ospitalità. Durante la visita, l'ospite di Stato viene alloggiato in residenze ufficiali o in palazzi del governo, in modo che la visita rimanga un evento formale e controllato.
Zelensky è stato letteralmente “cacciato” dalla porta.
Servizi e sicurezza: l'ospite di Stato riceve servizi di sicurezza e protezione a livello più elevato, ma in modo discreto, per non interferire con l’evento pubblico. Vengono organizzate anche squadre di assistenza per qualsiasi esigenza dell'ospite.
Eventuali errori e violazioni di protocollo:
Un errore diplomatico comune può derivare dalla mancanza di preparazione. Se uno dei leader non rispetta le tradizioni o non comprende le consuetudini locali, può causare imbarazzo. Per esempio, un comportamento considerato irrispettoso, come l'ignorare i saluti ufficiali o non seguire correttamente i rituali della visita, potrebbe compromettere le relazioni bilaterali.
Gaffe nei discorsi: durante i discorsi pubblici, qualsiasi commento che possa essere interpretato come una critica velata al Paese ospitante o una mancanza di rispetto per le sue tradizioni culturali o politiche potrebbe portare a gravi conseguenze diplomatiche.
Errato comportamento nei momenti informali: la violazione delle norme informali, come non rispettare la disposizione dei posti a tavola durante una cena ufficiale o non seguire il protocollo nella gestione dei regali, può apparire irrispettosa.
L’insuccesso di questa visita è stata dovuta a errori gravi e ripetuti nel Protocollo e a un’incomprensione di fondo su temi strategici che probabilmente avrebbe richiesto un’adeguata preparazione e tempi migliori.