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Il Summit di Parigi sulla IA

Proiezione della Terra

Il 10 e l'11 febbraio 2025, Parigi ha ospitato il "AI Action Summit", un vertice internazionale focalizzato sull'intelligenza artificiale (IA). L'evento, co-presieduto da Francia e India, ha riunito rappresentanti di oltre 80 paesi, tra cui leader mondiali, esperti del settore e aziende tecnologiche.

Obiettivi e Tematiche Principali

Il summit ha avuto come obiettivo quello di stimolare un "risveglio europeo" nell'ambito dell'IA, affrontando la crescente competizione globale, in particolare da parte di Stati Uniti e Cina. I temi centrali hanno incluso:

  • sostenibilità e governance dell'IA: promuovere un'IA responsabile e sostenibile, con particolare attenzione all'impatto ambientale e alla protezione dei diritti umani;

  • innovazione e cultura: favorire l'innovazione tecnologica e culturale attraverso l'IA, garantendo al contempo la fiducia del pubblico;

  • futuro del Lavoro: esplorare come l'IA possa influenzare il mercato del lavoro, con focus su formazione e riqualificazione professionale;

  • AI di interesse pubblico: sviluppare applicazioni dell'IA che rispondano a esigenze sociali e pubbliche.

Durante il vertice, sono stati annunciati significativi investimenti e iniziative:

  • investimenti dell'Unione Europea: la Commissione Europea ha lanciato "InvestAI", un'iniziativa per mobilitare 200 miliardi di euro in investimenti nell'IA, inclusi 20 miliardi per la creazione di "gigafactory" di IA, mirate a supportare il modello europeo di innovazione cooperativa e aperta;

  • piano nazionale francese: il Presidente Emmanuel Macron ha annunciato un piano da 109 miliardi di euro per il futuro tecnologico del Paese, comprendente la costruzione di 35 data center e l'istituzione di nove cluster internazionali di IA con un finanziamento di 360 milioni di euro.

Implicazioni Future

Il "AI Action Summit" ha sottolineato l'urgenza di una cooperazione internazionale nell'ambito dell'IA, mirando a stabilire standard globali per la governance e promuovere un'innovazione tecnologica responsabile. Le iniziative annunciate riflettono un impegno significativo da parte dell'Europa e della Francia nel colmare il divario tecnologico con altre potenze globali. Una delle principali dinamiche emerse al summit è stata la spinta a una maggiore cooperazione internazionale non solo per quanto riguarda la governance dell'IA, ma anche in termini di ricerca e sviluppo condivisi. Il summit ha promosso la creazione di piattaforme collaborative che uniscono università, centri di ricerca e aziende, allo scopo di condividere conoscenze, risorse e innovazioni in ambito IA. Si è parlato di partenariati strategici tra Europa, India e altri Paesi emergenti per bilanciare il dominio tecnologico delle superpotenze. A lungo termine, l'intento è stato quello di porre le basi per una regolamentazione globale dell'IA. Si è discusso di istituire una agenzia internazionale dell'IA che supervisioni e coordini le politiche di utilizzo, privacy, etica e impatti sociali. L'Europa sta cercando di stabilire normative più stringenti rispetto ad altri continenti, e la Commissione Europea ha promosso un Regolamento sull'IA che, se implementato, potrebbe diventare un punto di riferimento per altri Paesi.

Un altro punto cruciale è stato il dibattito su come garantire che i sistemi di IA siano sicuri, trasparenti e comprensibili. Si è discusso ampiamente sull'importanza di sviluppare algoritmi responsabili, che possano essere auditabili e spiegabili per ridurre i rischi di discriminazione o decisioni errate, specialmente in ambiti delicati come la sanità, la giustizia e il settore finanziario.

 

I partecipanti hanno sottolineato la necessità di un adattamento rapido dei sistemi educativi a fronte del cambiamento tecnologico. Si è parlato di come integrare nelle scuole e nelle università corsi di formazione sull'IA, ma anche di come affrontare il problema della disoccupazione tecnologica. Un tema caldo è stato quello della riqualificazione professionale, in modo che i lavoratori possano adattarsi ai nuovi mestieri creati dall'intelligenza artificiale.  Un'altra questione sollevata è stata l'importanza di garantire che l'IA non solo rispetti i diritti fondamentali delle persone, ma che sia anche inclusiva. Si è parlato di sviluppare tecnologie in grado di affrontare problemi globali come l'accesso all'assistenza sanitaria, la povertà e il cambiamento climatico. Ciò include l'uso dell'IA per monitorare i cambiamenti ambientali o per ottimizzare l'efficienza dei sistemi energetici.

Pur essendo un attore centrale nell'ambito dell'IA, la Cina ha avuto una posizione ambigua durante il summit, firmando la dichiarazione finale ma senza impegnarsi esplicitamente a seguire tutte le raccomandazioni. La sua crescente influenza tecnologica e l'approccio unilaterale rispetto alla regolamentazione dell'IA sollevano preoccupazioni tra i Paesi occidentali, che vedono nel Paese asiatico una sfida crescente per i modelli di governance globale.

Un argomento che ha acquisito grande rilevanza è stato l'impatto ambientale dell'intelligenza artificiale. Le tecnologie di IA richiedono ingenti risorse energetiche, soprattutto per quanto riguarda i data center che alimentano questi sistemi. Si è discusso di come sviluppare soluzioni sostenibili, come la creazione di data center a basse emissioni e l'uso di energia rinnovabile per alimentare le infrastrutture IA.

La conclusione dei lavori al "AI Action Summit" di Parigi è stata segnata dalla "Dichiarazione di Parigi sull'Intelligenza Artificiale Inclusiva e Sostenibile per le Persone e il Pianeta", un documento firmato da 61 Paesi, tra cui Francia, Italia, Cina e India. Questo accordo ha rappresentato una visione comune e un impegno per affrontare le sfide globali legate all'IA. Tuttavia, ci sono stati alcuni elementi distintivi che meritano attenzione:

  • l’impegno verso una governance globale dell'IA: la dichiarazione ha evidenziato la necessità di creare una governance internazionale dell'IA, che garantisca l'uso responsabile della tecnologia, promuova l'inclusione sociale e riduca le disuguaglianze. I Paesi firmatari si sono impegnati a definire normative internazionali per la protezione dei diritti umani, la sicurezza dei dati e la trasparenza degli algoritmi;

  • l’impatto sociale e economico: è stato riconosciuto il ruolo cruciale che l'IA può giocare nel migliorare la vita delle persone, ma anche i rischi legati alla disoccupazione tecnologica, alla discriminazione e all'erosione dei diritti. La dichiarazione ha sottolineato la necessità di strategie per affrontare l'impatto sull'occupazione e per garantire che l'IA non perpetui o amplifichi le disuguaglianze sociali;

  • la sostenibilità e l’ambiente: un altro punto fondamentale della conclusione è stato l'impegno a sviluppare tecnologie di IA sostenibili, riducendo l'impatto ambientale legato al consumo di energia e promuovendo l'uso di energie rinnovabili. I Paesi firmatari hanno concordato di favorire l'adozione di pratiche ecologiche, sia nell'infrastruttura dei data center che nelle applicazioni dell'IA;

  • la collaborazione internazionale rafforzata: il summit ha concluso con l'invito a continuare il dialogo internazionale e a rafforzare la collaborazione tra governi, aziende e centri di ricerca. L'intento è stato quello di evitare che la competizione tra Paesi portasse a sviluppi tecnologici sbagliati o dannosi. È stata quindi proposta l'idea di creare piattaforme globali di collaborazione per accelerare l'innovazione in modo condiviso e responsabile;

  • la flessibilità nelle politiche e differenze tra i partecipanti: nonostante la dichiarazione sia stata firmata da una vasta maggioranza dei partecipanti, alcuni Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno scelto di non firmare il documento, evidenziando le divergenze nelle politiche internazionali riguardanti l'IA. Le ragioni principali di questa scelta sono state legate alla differenza di approccio alla regolamentazione e alle priorità politiche di ciascun Paese.

Il summit ha comunque posto le basi per una serie di iniziative che potrebbero modellare il futuro dell'IA a livello globale, con un forte focus sulla responsabilità sociale, sostenibilità e cooperazione internazionale.

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